La sabbia del Sahara che arriva in Europa potrebbe essere radioattiva

13/06/2024 - Non sempre abbiamo la capacità di prevedere quando e come dovremo rispondere delle nostre azioni; a volte possono passare anche cinquant'anni. Tuttavia, i danni accumulati potrebbero essere gravi e irreversibili.


Nel 2021 gran parte della Francia è stata colpita da un fenomeno meteorologico sempre meno raro, che ha portato venti carichi di sabbia e particolato fine dal Sahara.


Nel massiccio del Giura, la neve, che al mattino era candida, è diventata arancione. Alla fine della giornata, tutte le superfici all'aperto erano coperte da un sottile strato di polvere arancione.


L'ACRO (Association pour le Contrôle de la Radioactivité dans l'Ouest) ha prelevato campioni dalla superficie di un'auto ricoperta da questa patina e li ha analizzati nel suo laboratorio, verificando la radioattività artificiale tramite spettrometria gamma (con un rilevatore GeHP).


I ricercatori francesi hanno identificato la presenza di Cesio 137 e sottolineano che «Si tratta di un radioelemento artificiale, non naturalmente presente nella sabbia, prodotto della fissione nucleare che si verifica durante un'esplosione nucleare».


«L'episodio del 6 febbraio rappresenta certamente un livello di inquinamento molto basso – si legge nel documento dell'ACRO – ma che si aggiunge ai depositi precedenti (test nucleari degli anni '60 e Chernobyl). Questo inquinamento radioattivo – ancora osservabile a lunghe distanze 60 anni dopo il test nucleare – ci ricorda la situazione di contaminazione radioattiva perenne nel Sahara di cui la Francia è responsabile».


La polvere rossa radioattiva che soffia dal Sahara è il risultato di una politica nucleare irresponsabile e a volte genocida che ha contaminato il deserto. Ma non solo, forse anche l'Italia.


Tra il 1960 e il 1966, la Francia ha condotto ben 17 test nucleari nel Sahara algerino, e sappiamo con certezza che solo il primo – quello del 13 febbraio 1960 chiamato Gerboise Bleue – ha portato la nube radioattiva, il cosiddetto fallout, fino in Sicilia, contaminando tutta la Sicilia occidentale: lo ha ricordato tre anni fa lasicilia.it, commentando la desecretazione di documenti relativi all'argomento da parte del governo francese nel 2018.


È molto probabile che  per via della casualità e capricciosità dei venti, una parte della sabbia radioattiva proveniente dall'Africa sia caduta sul suolo italiano, come avvenuto in Sicilia.

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