sabato 10 febbraio 2024

La CO2 è, in verità, la base della vita

La CO2 è, in verità, la base della vita

Al secondo posto, dopo l’ossigeno, l’anidride carbonica è il gas naturale più

importante per la vita sulla Terra ed è parte dei cicli biogeochimici naturali; non

è tossica ne nociva.

La CO2 permane nell’atmosfera, e contribuisce positivamente

termoregolazione naturale della Terra cioè conserva una temperatura

omogenea e costante su tutta la crosta terrestre, eppure da qualche anno le si

attribuisce artatamente la responsabilità di un ipotetico pericoloso effetto serra,

insieme al metano, al biossido di azoto, agli idroclorofluorocarburi, ecc.

In realtà i gas serra sono il 3% dell’atmosfera, di cui solo lo 0,0380% è anidride

carbonica (350 ppm, mentre in passato era stimato 7.000 ppm).

La CO2 è, in verità, la base della vita e il suo aumento porta con se anche un

potenziale aumento della vegetazione; infatti tutte le piante dipendono dalla

CO2 per la loro sopravvivenza: assorbono con le radici l’acqua e i sali minerali

contenuti nel terreno, con le foglie assorbono l'energia solare e l’anidride

carbonica e, grazie al miracolo della fotosintesi clorofilliana, producono

molecole organiche come lo zucchero e sviluppano ossigeno. Lo zucchero è

composto da carbonio, idrogeno e ossigeno, cioè anidride carbonica e acqua.

La presenza di CO2 significa potenziale aumento della biodiversità, di

conseguenza significa maggiore produzione di cibo specialmente per le nazioni

più povere, significa più foreste e aria ricca di ossigeno.

In merito al Trattato di Parigi, finalizzata a limitare l'aumento della temperatura

globale al di sotto dei 2°C, persino lo scienziato italiano Antonino Zichichi aveva

mostrato grande preoccupazione per la demonizzazione dell'anidride carbonica

e l'effetto serra dichiarando: “L'anidride carbonica è cibo per le piante, se non

ci fosse, non potrebbe esistere la vita vegetale. Siccome la vita animale viene

dopo quella vegetale, senza anidride carbonica non potremmo essere qui a

discuterne. È vero che essa produce l'effetto serra. Ma senza questo

effetto la temperatura media su questo satellite del Sole sarebbe 18

gradi sotto zero” . “Le attività che producono inquinamento debbono essere

combattute con rigore; non legandole alle variazioni climatiche, in quanto il

legame è lungi dal potere essere stabilito”

(http://www.ilgiornale.it/news/cronache/accordo-sul-clima-trump-si-tira-fuori-escientificamente-non-1404293.html).

Di fatto molto più centrato sarebbe l’obiettivo e le relative strategie per ridurre

l’allarmante inquinamento atmosferico e da polveri sottili monitorato e

reportato dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

(http://www.isprambiente.gov.it/files2017/pubblicazioni/stato-ambiente/rau2017/5_Qualita%20dellaria.pdf), così da rendere salutare l’aria, favorire davvero

una migliore qualità di vita e salvare l’ambiente.

Un metodo sicuramente efficace consiste nell’incentivare

finanziariamente le aziende che adottano processi di produzione

ecosostenibili.

Il più inquinante in assoluto resta, comunque, il traffico aereo; infatti ogni

singolo aereo di linea inquina come circa 600 auto non catalizzate

perchè mancante di dispositivi atti a ridurre le emissioni di scarico.

L’International Civic Aviation Organization e l’European Aviation Safety Agency

hanno stabilito parametri di emissioni standard molto poco restrittivi

rispetto alle auto, così gli aerei di linea e quelli militari diffondono

nell’atmosfera quantitativi esorbitanti di idrocarburi, particolato, monossido di

carbonio, ossidi di azoto e loro miscele, anidride carbonica, triossido ed

pentossido di azoto che, con l’umidità atmosferica, si trasformano nel corrosivo

acido nitrico presente nelle “piogge acide”.

Sarebbe ovvio frenare l’utilizzo di questo mezzo di trasporto con tasse sul

kerosene o prelievi ambientali e inserire nel Protocollo di Kyoto la

riduzione delle emissioni dei gas anche degli aerei che hanno un “potere

inquinante e climalterante molto più alto di quello della CO2.

Dott.ssa Agr. Brigida Spataro  Link

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