A raccontare quanto accaduto, come riportato dalla Cbc, è stata la diretta interessata, che ha denunciato i fatti di fronte ai parlamentari della Camera dei Comuni. Il tutto è iniziato quando l’atleta si è rivolta al Dipartimento di competenza per chiedere che potesse essere installato un ascensore per sedie a rotelle nel suo appartamento. La risposta, tuttavia, è stata ben lontana da ciò che si aspettava. “Ho ricevuto una lettera in cui mi veniva detto: ‘Se è così disperata, signora, possiamo offrirle l’assistenza medica per morire’”.
Christine Gauthier, la campionessa paralimpica a cui il Canada ha inspiegabilmente offerto il suicidio assistito, è rimasta sbigottita dalla frase contenuta nella lettera. “Ho pensato qualcosa tipo ‘Non posso credere che lo farai davvero, mi darai un’iniezione per aiutarmi a morire ma non vuoi darmi gli strumenti di cui ho bisogno per vivere meglio’. È stato davvero scioccante sentire quel tipo di commento”, ha raccontato. È per questo motivo che ha deciso di denunciare.
Il caso della donna, purtroppo, non sarebbe isolato. Altri cinque veterani sembrerebbero aver subito il medesimo trattamento. A rivelarlo è stato il ministro Lawrence MacAulay, che ha provveduto a sospendere l’agente responsabile di ciò. Il primo ministro Justin Trudeau, da parte sua, ha definito quanto accaduto “assolutamente inaccettabile” e ha annunciato che stanno “portando avanti le indagini e modificando i protocolli”.
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