lunedì 5 agosto 2019

Creme solari: occhio all’etichetta quando le comprate – Ecco le sostanze chimiche assolutamente da evitare

Un nuovo studio della Fda ha evidenziato come alcuni ingredienti vengono assorbiti nel sangue e diventano così dannosi per il nostro benessere. Ecco la lista

L’importanza dell’utilizzo delle creme solari quando ci si espone al sole è, ormai, un dato di fatto. Così, quando arriva l’estate, inizia la ricerca dei migliori prodotti in commercio, efficaci nel proteggerci dai raggi solari ma, allo stesso tempo, privi di sostanze nocive per la pelle.

Proprio perché le creme solari vengono usate sempre con maggiore frequenza, soprattutto durante la stagione estiva, i professionisti della Food and Drug Administration (Fda), l’ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, ha condotto uno studio per determinare se quattro principi attivi (avobenzone, oxybenzone, octocrylene ed ecamsule), presenti in moltissimi prodotti solari, vengano assorbiti nella circolazione sistemica una volta applicati. Questi quattro elementi fanno parte di una lista di ingredienti già posti sotto la lente di ingrandimento da parte delle autorità americane, sui quali sono in corso altre indagini.

Da questo studio è emerso che questi quattro principi attivi rimangono in circolo nel corpo per almeno 24 ore dopo l’utilizzo, e la loro concentrazione nel sangue continua ad aumentare man mano che l’uso quotidiano persiste.
L’avobenzone è utilizzato all’interno di rossetti, creme, prodotti solari e altri cosmetici, ed è in grado di assorbire i raggi ultravioletti in un’ampia gamma di lunghezze d’onda. Ma, essendo un ingrediente solubile, quando l’avobenzone entra in contatto con l’acqua (anche nel caso di pelle umida) forma dei composti organici tossici per l’organismo (come acidi aromatici, aldeidi, fenoli e acetil benzeni).
L’oxybenzone è un composto organico usato principalmente come foto stabilizzatore all’interno di protezioni solari e protegge la pelle dai danni provocati dai raggi Uv in maniera molto efficace. È stato però dimostrato che l’oxybenzone ha un’elevata capacità di penetrare nella cute, stimolando la produzione di radicali liberi, potenziali causa di tumori, e comportando anche alterazioni al sistema endocrino. L’applicazione di prodotti contenenti questo ingrediente è assolutamente sconsigliata, nello specifico, durante la gravidanza e nei bambini sotto i 2 anni di età.
L’ecamsule è un composto organico che viene aggiunto a molti prodotti solari per filtrare i raggi Uva. Ha poco assorbimento percutaneo e piccoli effetti sistemici, quindi è considerato relativamente sicuro.
L’octocrylene è un filtro solare che fornisce protezione dalle radiazioni Uvb e Uva corte. Sembra essere, però, un forte allergene che comporta dermatite da contatto nei bambini e soprattutto dermatite da contatto fotoallergica negli adulti. Inoltre sembra che l‘octocrylene venga facilmente assorbito dalla pelle, stimolando la produzione di radicali liberi.
L’importanza di leggere l’etichetta delle creme solari

Per capire meglio se il prodotto solare che abbiamo scelto sia efficace e sicuro per la nostra salute, è importantissimo imparare a leggere le etichette in cui sono riportati ingredienti e altre informazioni essenziali. Ecco allora alcune dritte per capire se quello che hai scelto è il prodotto giusto per te:
Il numero di Spf: il fattore di protezione solare (Sun protection factor, Spf) indica il grado di protezione solare che il prodotto fornisce; più l’Spf è alto, più riuscirà a schermare la pelle dai raggi solari.
Raggi Uva e Uvb: è importante scegliere un filtro solare che protegga sia dagli Uva (i raggi più pericolosi) che dagli UVB. Sulle etichette potresti anche trovare la dicitura IR, cioè infrarossi non c’è un metodo di misurazione ufficiale e standardizzato che ne dia garanzia.
Filtri chimici e fisici: i filtri chimici sono composti da ingredienti realizzati in laboratorio e assorbono la luce ultravioletta, convertendola in raggi pericolosi per la pelle; i filtri fisici, invece, vanno a costituire una barriera che riflette i raggi solari. I filtri fisici prevedono l’utilizzo di ingredienti naturali come il biossido di titanio e l’ossido di zinco e sono in assoluto i più sicuri. Proteggono bene ma fanno una patina bianca sulla pelle poco piacevole. Nelle creme solari troviamo solitamente entrambe le tipologie di filtri, tranne i solari bio che contengono principalmente filtri naturali.
I derivati di oli minerali e i petrolati (mineral oil, petrolatum, paraffinum) possono essere irritanti e comedogenici (ovvero responsabili di depositarsi all’interno dei pori della pelle portando alla formazione di punti neri e brufoli), ma nelle concentrazioni previste dalla legge il rischio di danni alla pelle non è elevato.
Quando leggi l’Inci (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) di un cosmetico, ricorda che la prima cosa da tenere in considerazione è l’ordine in cui sono scritti gli ingredienti: i primi della lista sono quelli presenti in quantità maggiore all’interno della formulazione, mentre gli ultimi ingredienti presenti in etichetta saranno contenuti solamente in tracce od in piccole percentuali.





fonte: https://www.brindisireport.it/benessere/salute/Brindisi-elementi-tossici-creme-solari.html

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