sabato 16 giugno 2018

Il corpo reagisce al fast food come a un’infezione

La dieta occidentale con troppi grassi e calorie fa reagire il corpo in modo aggressivo, come se fosse attaccato da un’infezione.

Lo studio è comparso sulla rivista scientifica Cell ed è stato condotto da un team di ricercatori dell’Università di Bonn: la dieta occidentale troppo ricca di grassi e calorie, soprattutto quando si tratta di fast food, rende il sistema immunitario più aggressivo sul lungo termine e ne induce una reazione simile a quella che ha quando deve difendersi da un’infezione batterica.

Stando ai risultati dello studio, anche molto tempo dopo il passaggio a una dieta sana, nell’organismo rimangono tracce dell’alimentazione errata che si è seguita. Le dinamiche studiate dal team tedesco, a lungo termine, possono essere coinvolte nello sviluppo di aterosclerosi e diabete.


Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno preso in esame dei topi, somministrando loro per un mese una dieta con grassi, zuccheri e poche fibre. Gli animali hanno quindi sviluppato una forte risposta infiammatoria in tutto il corpo, quasi come dopo un’infezione da batteri pericolosi.

Quando i ricercatori hanno offerto ai roditori la loro tipica dieta a base di cereali per altre quattro settimane, l’infiammazione acuta è scomparsa. Ma anche dopo che era trascorso del tempo, molti dei geni che erano stati attivati durante la fase in cui i roditori erano stati nutriti con cibo poco sano, erano ancora attivi.

Inoltre, i ricercatori sono riusciti a identificare il “sensore fast food” nelle cellule immunitarie, che riconosce il cosiddetto junk food come “pericoloso”. Analizzando 120 campioni di sangue, hanno trovato prove genetiche del coinvolgimento del cosiddetto inflammasoma NLRP3. Gli inflammasomi sono importanti complessi di segnalazione intracellulare che riconoscono agenti infettivi e altre sostanze nocive. Come questo specifico NLRP3 riconosca l’esposizione del corpo al cibo da fast food, rimane ancora da determinare.

“Solo di recente si è scoperto che il sistema immunitario è dotato di una sorta di memoria” ha spiegato il professor Eicke Latz, direttore dell’Institute for Innate Immunity dell’università of Bonn. “Dopo un’iniezione, le difese dell’organismo restano in una sorta di stato d’allerta, in modo da poter rispondere più velocemente a un nuovo attacco”. Nei topi è stato osservato che questo processo viene innescato da una dieta insalubre.

Comunque si sa da tempo che un’alimentazione povera di fibre, di cibi integrali e vegetali, innesca nell’organismo uno stato infiammatorio che ormai diverse ricerche hanno correlato a svariate malattie del nostro tempo. L’alternativa esiste: una dieta prevalemente a base vegetale, biologica, integrale e ricca di antiossidanti.

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